Le vitamine: LE VITAMINE IDROSOLUBILI: L´ACIDO FOLICO E LA VITAMINA B12 Torna alla pagina precedente
L´assorbimento dell’acido folico avviene principalmente nel digiuno, ed è influenzato dal pH. E’ implicato nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi degli acidi nucleici. I folati svolgono un ruolo essenziale in molte reazioni metaboliche alle quali prende parte anche la vitamina B12.

I folati si trovano nelle carni (soprattutto frattaglie) e nei vegetali (soprattutto fagioli, pomodori, arance), in forma più o meno disponibile. Esistono infatti negli alimenti degli inibitori o altri fattori non noti che ne diminuiscono l’assorbimento (del 20% nei legumi e dell’80% nel succo di arancia). I livelli raccomandati sono pari a 200 µ g/die. Va sottolineata l’importanza della supplementazione di folati in gravidanza per la prevenzione della spina bifida e dell’anencefalia nel neonato, in quanto la raccomandazione viene raddoppiata (400 µ g /die).

  • RUOLO: coinvolta nella formazione dei globuli rossi.

  • CARENZA: anemia.

  • ECCESSO: anomalie renali e dell´assorbimento.

  • ALIMENTI: fegato, ortaggi a foglia, riso, frutta secca in guscio, legumi, arance, cioccolato.

Con il termine di vitamina B12 si comprende un gruppo di sostanze le più note sono l´idrossicobalamina e la cianocobalamina che partecipano a numerose reazioni biochimiche.
Per essere assorbita a livello dell’ileo la vitamina B12 deve prima legarsi al fattore intrinseco, una glicoproteina secreta dalle cellule parietali dello stomaco. La percentuale di assorbimento varia con la dose ingerita.
La vitamina B12 viene molto ben immagazzinata nell’organismo; la sua semivita è stata calcolata in 1-4 anni.

La vitamina B12 può essere sintetizzata in natura solo da batteri, funghi e alghe. È presente, seppure in piccolissime quantità, in tutti gli alimenti di origine animale, per l’accumulo delle quantità sintetizzate dai batteri. Il fegato ne è particolarmente ricco. Gli alimenti vegetali non contengono vitamina B12, salvo nel caso in cui siano stati contaminati da microrganismi. Non si dispone di dati specifici relativi al contenuto di vitamina B12 nella dieta italiana, nè relativi allo stato di nutrizione per la vitamina B12 della popolazione italiana.
Il livello di assunzione raccomandato è di circa 2 µ g/die per l’adulto.

La carenza di vitamina B12 provoca disturbi a carico del sistema nervoso e della crasi ematica. La causa principale della deficienza di vitamina B12 è certamente la riduzione dell’assorbimento, dovuta spesso alla distruzione delle cellule delle pareti dello stomaco da parte di autoanticorpi con conseguente diminuzione o mancanza di secrezione del fattore intrinseco. L’arresto della divisione cellulare osservato nella carenza di vitamina B12 è dovuto alla impossibilità di utilizzare i cofattori del folato coinvolti nella sintesi di DNA ed RNA. L’anemia macrocitica megaloblastica, identica a quella da carenza in folati, è il segno clinico più visibile della deficienza. Le diete strettamente vegetariane sono ad alto rischio di deficienza in vitamina B12. Stati di carenza possono essere osservati in persone anziane con dieta povera di alimenti di origine animale. Una dieta strettamente vegetariana della madre in gravidanza è pericolosa per il nascituro, specie se sarà in seguito allattato dalla madre e poi alimentato anch’esso con dieta vegetariana: i danni neurologici possono essere irreversibili.
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