Uno dei problemi principali dell´informazione e dell´educazione alimentare è quello di utilizzare un modo semplice per documentare in che misura un determinato alimento soddisfi le esigenze nutritive dell´organismo. Ad esempio, supponiamo di essere coscienti che molte persone oggi corrono il rischio di introdurre in quantità insufficiente una preziosa vitamina del gruppo B, la riboflavina o vitamina B2. Abbiamo acquistato una scatoletta di tonno ed intendiamo consumarla: vorremmo sapere, appunto, se questo alimento può rappresentare una buona fonte di vitamina B2 (riboflavina) per il nostro organismo. In assenza di qualsiasi ausilio, per saperne di più dovremmo essere in grado di consultare una qualsiasi tavola di composizione degli alimenti, e, dopo un pò di calcoli, scoprire che una scatoletta di tonno contiene circa 0.09 milligrammi di riboflavina. Ma questa quantità è elevata od irrisoria? Ancora, dovremmo consultare un testo di nutrizione onde essere informati che il quantitativo giornaliero ideale di riboflavina necessario per un adulto maschio è di circa 1.6 milligrammi. Ovviamente, questo tipo di controllo, richiede parecchio tempo, alcuni calcoli e molta pazienza. Solamente ad un consumatore molto ostinato e molto motivato potremmo consigliare di procedere oltre e valutare non uno, ma tutti gli alimenti che quotidianamente ingerisce. |